di Giacomo Cives

Emerito, Università di Roma “La Sapienza”

Il forte impegno culturale dell'O.N.M.

Chi scrive riafferma una sua maturata convinzione: l'O.N.M. italiana ha un suo merito peculiare, di fronte alle altre esistenti organizzazioni montessoriane nel mondo. Oltre a svolgere con impegno il suo compito primario istituzionale di formare gli educatori ispirati al metodo Montessori e ad assisterli tecnicamente nelle scuole in cui operano, è impegnata nel modo più serio, approfondito e continuativo a sviluppare la “cultura” montessoriana, sul piano storico, pedagogico, didattico, psicologico, comparativo, nella convinzione e testimonianza sempre più vive che il pensiero e la lezione montessoriana non sono affatto esauriti, ma si mostrano ricchi di preziosi apporti anche per il futuro, in un orizzonte non provinciale e marginale ma internazionale, interdisciplinare e interculturale.

Quella “cultura” circola e non da pochi anni, come giustamente sottolinea qui Remo Fornaca, docente Emerito di storia della pedagogia dell'Università di Torino e autorevole montessoriano, in non poche iniziative dell'Opera, per cominciare nell'impegno di studio nei convegni e congressi e negli atti relativi. Caratterizza quindi nella sua lunga presenza, dal 1952, la rivista “Vita dell'infanzia”, densa di pagine anche inedite, della Montessori, di informazioni, riflessioni, confronti sul suo pensiero e sul movimento montessoriano, spesso molto interessanti e di rilievo. Alcune pubblicazioni poi tra le ormai numerose pubblicate nelle Edizioni dell'O.N.M. hanno costituito iniziative consistenti coraggiose e di straordinaria importanza: ci riferiamo alla edizione critica de Il Metodo della Pedagogia Scientifica di M. Montessori a cura di Paola Trabalzini e a Montessori. Bibliografia internazionale 1896-2000 a cura di Clara Tornar. Sono opere fondamentali e imponenti che hanno accolto ovunque ammirata approvazione. Ma almeno va ricordata qui anche la riuscita antologia Maria Montessori, Il metodo del bambino e la formazione dell'uomo. Scritti e documenti inediti e rari, a cura di Augusto Scocchera.

Inoltre va menzionata la costituzione presso l'Opera dell'Istituto Superiore Montessori di Ricerca e Formazione, che riunendo docenti universitari di vari settori e esperti montessoriani realizza in un tipo di indagine qualificato l'auspicio della stessa Montessori dell'organizzazione di un centro culturale montessoriano di livello impegnativo.

Ma l'Opera Montessori ha soprattutto promosso la ricerca sulla Montessori, sul suo pensiero, la sua opera, e quindi sul montessorismo con l'istituzione dal 1988 delle borse di studio del Premio annuale intitolato a Maria De Unterrichter Jervolino, che è stata non dimenticata generosa Presidente dell'O.N.M. (e su di lei cfr. ora la bella testimonianza della figlia Rosa Jervolino Russo, Sindaco di Napoli, Jervolino e Montessori: un sodalizio lungo e importante, in “Vita dell'infanzia”, a. LIV, n. 12, gennaio-febbraio 2005, pp. 21-22). Tali borse di studio, assegnate a tesi di laurea sulla Montessori, coinvolgendo docenti e studenti in ricerche spesso approfondite su aspetti diversi e varie volte trascurati della sua pedagogia e metodologia e dell'opera sua o a lei ispirata, hanno avuto notevole successo e hanno promosso una circolazione positiva del suo pensiero che in tal misura non aveva davvero precedenti in passato nelle università, rimaste troppo a lungo in un atteggiamento di diffidenza e sospetto verso la “Dottoressa” (a parte   le eccezioni ad esempio per il dopoguerra di R. Mazzetti e Valitutti, e sia pure per brevi spunti ma molto disponibili e aperti di Volpicelli e di Borghi).

Il Premio Jervolino dalle sue origini

È interessante vedere come ai Premi Jervolino hanno partecipato laureati delle più varie sedi italiane, statali e non statali come l'Università Cattolica del S. Cuore di Milano, l'Università SS. Assunta di Roma, l'Università Pontificia Salesiana di Roma, l'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. Come è interessante rilevare che le tesi sono state discusse non solo nelle Facoltà com'è scontato di Magistero, Lettere e Filosofia, Filosofia, Scienze della Formazione, ma anche di Lingue e Letterature Straniere, Giurisprudenza, Psicologia, Architettura, Scienze Matematiche. Appare qui la risonanza del pensiero montessoriano anche in ambiti disciplinari molto diversi.

Le tesi presentate fino all'ultima premiazione del 14 gennaio 2005 sono state 106, e di queste quelle premiate 51.

Ricordiamo a titolo esemplificativo alcune delle vincitrici del Premio per dare idea della varietà degli argomenti trattati.

Così tra le tesi del 1988-89 Anna Maria Bianconi si è dedicata alla fortuna di Maria Montessori negli Stati Uniti d'America dal 1909 al 1989, con visita diretta a biblioteche e scuole americane. Un vero peccato che l'A. non abbia potuto pubblicarla, come pure chi scrive le aveva suggerito. Il giudizio sulla Montessori in “Vita dell'infanzia” dal 1977 al 1987 è l'argomento trattato da Giuliana Di Egidio, mostrando come la rivista sia un'importate fonte da valorizzare.

Anno 1991-92. L'handicap nella pedagogia speciale dalla Montessori ai nostri giorni, ove l'apporto montessoriano è inserito in un vasto discorso storico: è questa la materia di cui si è occupata nella sua tesi Paola Mazzolini. Vittoria Scanavino ha avviato poi un confronto tra le diverse edizioni de Il Metodo della Pedagogia Scientifica, contribuendo così alla preparazione dell'edizione critica dell'opera, alla cui cura ha in seguito collaborato.

Tra le tesi del 1992-93 figura quella di Monica Chirio sulle opere e gli autori ricordati ancora ne Il Metodo, altro contributo elaborato nella direzione della preparazione dell'edizione critica relativa.

Tesi degli anni 1993-94. Stefania Rossi Barilozzi ha illustrato la figura di Adele Costa Gnocchi, personaggio di spicco del movimento montessoriano del dopoguerra, e così implicitamente ha ricordato come sarebbe opportuno (come invece non si fa) studiare e ricordare quei montessoriani che hanno dato un significativo apporto allo sviluppo e al successo del metodo. Chi scrive ad esempio si permette di ricordare che convinto di tale esigenza si è ad esempio occupato in uno studio apposito di Salvatore Valitutti, autore di tanti importanti saggi sulla “Dottoressa”, sul suo pensiero e la sua opera. Si ricorderà che per lungo tempo è stato vice-presidente dell'O.N.M. (uno stralcio del suo più lungo scritto su Valitutti è poi apparso col titolo Valitutti studioso della Montessori su “Vita dell'infanzia”, a. LII, n. 8, ottobre 2003, pp. 50-55). Una tesi originale è stata quella di Alberto Castellani che ha proposto alcune ipotesi di strutture architettoniche per le “Case dei bambini” un settore che meriterebbe un adeguato sviluppo.

Ecco alcune delle tesi premiate che ricordiamo per gli anni 1996-97. Raffaella Teruzzi ha illustrato e commentato alcune esperienze di insegnamento di lingua straniera in una scuola elementare montessoriana. Anche qui sono auspicabili possibili sviluppi. Paola Trabalzini si è poi dedicata alla genesi, al contenuto, alle trasformazioni nelle varie edizioni de Il Metodo della Pedagogia Scientifica. Questa è stata la premessa per la realizzazione così impegnativa della successiva edizione critica relativa.

Anni 1997-98. Maria Carmen Silvestri nella sua tesi ha esaminato in una rivelatrice analisi approfondita la presenza della Montessori in enciclopedie, dizionari, repertori enciclopedici italiani dal 1915 al 1998. Ippolita Vecchiarelli ha svolto un utile confronto, ad ampliamento dell'orizzonte della didattica, tra la Montessori a Augusto Romagnoli sui metodi per inserire i bambini non vedenti nella scuola per l'infanzia.

Per il 1998-99 ricorderemo la tesi di Daria Egidi sulla maestra montessoriana Carmela Albarano, umile ma inventiva e generosa. Il lavoro si collega alla serie ormai non più trascurabile di ricerche sulla storia di scuole comuni - ultima se non ci sbagliamo quella ben riuscita del 2003 di Nella Sistoli Paoli sulla scuola San Frediano di Pisa -, cogliendovi le tracce per la costruzione di una storia più generale e significativa.

Tra le tesi premiate del 2000-2001 accenneremo a quella di Fabrizia Cornice sul favorevole sostegno dato alla Montessori dalla Società Umanitaria e dalla sua rivista “La Coltura Popolare” dal 1911 al 1933: appoggio assiduo e qualificato anche se in generale poco ricordato. Anna Matellicani con una minuziosa e vastissima ricerca d'archivio, da cui ha tratto una molto nutrita appendice di documentazione, segue le tracce della presenza della Montessori dal 1890 al 1918, prima come studente, poi come docente all'Università “La Sapienza” di Roma. Si tratta di un'indagine preziosa su esperienze non ben conosciute. La tesi di Ester Patruno con molto rigore e competenza ha esaminato l'intreccio delle forti relazioni esplicite e implicite tra le indagini della Montessori e quelle della psicologia dinamica, in particolare psicoanalitica del suo tempo. Il lavoro è stato giudicato meritevole di pubblicazione.

Il successo del Premio e la sua crescita di qualità

Possiamo far presente che varie tesi di laurea risultate via via vincitrici del Premio Jervolino sono state assegnate, seguite e discusse da Nicola Siciliani De Cumis, docente di pedagogia generale alla Facoltà di Filosofia dell'Università “La Sapienza” di Roma, e sono ben riconoscibili per la distintiva metodologia rigorosa e minuziosa da lui sostenuta. Ebbene, alle tesi del Premio Jervolino, Siciliani ha dedicato un vivace saggio molto favorevole, apprezzando tra l'altro (come del resto fa qui anche Remo Fornaca) il valido appoggio dato alla realizzazione delle ricerche (dei laureandi) del personale gentile, disponibile e molto competente dell'O.N.M., sostenuto anche da una valida biblioteca specialistica (cfr. N. Siciliani de Cumis, Ai vincitori del Premio “Maria Jervolino”. Maria Montessori e la ricerca educativa, in “L'albatros”, a. V, n. 4, ottobre-dicembre 2004, pp. 81-88.

È giusto a questo punto dire che il successo delle tesi montessoriane è in parte notevole da attribuire proprio all'opera di consulenza, appoggio e documentazione offerta, a tutti i ricercatori, dai servizi ben qualificati della sede romana di via S. Gallicano dell'Opera. Avendo all'inizio ricordate le varie articolazioni dell'azione culturale dell'Opera (convegni, rivista, pubblicazioni, Istituto Superiore, concorso per l'assegnazione delle borse di studio) non è da mettere in coda l'esistenza di questo servizio di sostegno e consultazione, presso la sede dell'Opera, sviluppato da persone ben preparate e capaci. Un servizio discreto e tanto più meritevole.

Rimane da aggiungere: e le tesi di laurea del 2002-2003 sul pensiero e l'opera della Montessori premiate con le borse di studio? Di queste tesi, proclamate vincitrici nell'ultima premiazione fin qui effettuata il 14 gennaio 2005 in Roma al Campidoglio, sono riportate in questo numero di “Vita dell'infanzia” alcune pagine ciascuna. Lo stralcio ha un valore solo simbolico, perché può dare un'indicazione soltanto sommaria e frammentaria del contenuto e dell'apporto dei vari lavori (le parentesi quadre stanno ad indicare le parti omesse dalla redazione).

A guardare con attenzione queste tesi premiate ultimamente si possono identificare alcuni filoni tematici di fondo: approfondimento del pensiero montessoriano; analisi dei giudizi espressi sulla Montessori; ricostruzione dell'esperienza e del movimento Montessori, nel mondo e nelle realtà anche locali scolastiche anche più particolari (e qui si potrebbe aggiungere: ricerca sulle vicende delle varie associazioni montessoriane, ricostruzione della vita e dell'opera delle varie figure montessoriane: animatrici e di primo piano in Italia e nel mondo come anche note e apprezzate solo in ambienti ristretti); confronti del pensiero della Montessori con correnti e figure culturali (sia effettivamente e storicamente realizzati nella vita della “Dottoressa” che ipotizzabili su un piano concettuale).

Vi è da ritenere che questi filoni grosso modo siano da sviluppare positivamente anche nelle tesi future, evitando quelle esposizioni ripetitive e puramente compilative mettiamo sulla vita ed opera della Montessori e su settori inflazionati del suo pensiero, come l'πeducazione alla pace, che costituiscono un tipo di trattazione generica in via di spontaneo superamento nel cammino dalle prime alle ultime tesi. Naturalmente anche questi temi non possono essere esclusi, ma importante è che siano trattati cogliendo aspetti nuovi e originali, non semplicemente ripetendo informazioni ormai scontate e facilmente reperibili. Intendiamoci, tesi importanti e di buona qualità non sono mancate, come si è visto anche qui, fino dall'inizio, ma è comunque importante rilevare che il tono medio delle tesi è stato in costante crescita e che dalla impostazione scolastica-compilativa si è passati sempre più all'esame di aspetti, momenti, figure, implicazioni nuovi o fino ad ora poco indagati. Va allora auspicato che le tesi future continuino a svilupparsi in questa direzione, arricchendo nella varietà degli argomenti e delle prospettive la conoscenza di quel vasto campo che costituisce il pensiero della Montessori e lo sviluppo del pensiero montessoriano.

Così, allargando sempre più il notevole successo già rilevato del Premio Jervolino, alla benemerita e qualificata divulgazione della pedagogia della Montessori nelle sedi universitarie e realizzata nel modo più positivo non della semplice ripetizione ma nella forma ben più incisiva dell'indagine, si aggiungerà la ricerca impegnata e avviata in una vera e propria dimensione scientifica per la comprensione della sua complessità e della sua grande capacità produttiva di guardare al domani, per la costruzione, nella piena valorizzazione educativa dell'infanzia, di un mondo più giusto e interdipendente, più libero e felice.

Le tesi del Premio Jervolino costituiscono dunque anche la verifica concreta dell'inesauribilità della lezione della Montessori, pedagogista dal respiro carismatico e internazionale quale raramente si è avuto nella nostra storia educativa.

Tratto da “Vita dell'infanzia”, n.5/6, maggio-giugno 2005