Il metodo Montessori

0–3 anni

La comunità infantile montessoriana prende vita da un grande principio, ideale e scientifico, che Maria Montessori ha così espresso:

“Il bambino non è debole e povero; il bambino è padre dell’umanità e della civilizzazione, è il nostro maestro anche nei riguardi della sua educazione. Questa non è una esaltazione fuori misura dell’infanzia, è una grande verità”.

Questo eloquente pensiero non è tanto il frutto del sentimento di ammirazione per colui che l’umanità ama più caramente; è soprattutto il risultato di una accurata e prolungata osservazione scientifica di fatti evolutivi e biologici. Su di essa si costruisce il paradigma montessoriano relativo alla educazione dalla nascita segnando la diversità e la specificità del Nido Montessori rispetto ad altre ispirazioni e pratiche educative.

3–11 anni

C’è un presupposto indispensabile per realizzare una scuola autenticamente montessoriana, ed è quello della massima fiducia nell’interesse spontaneo del bambino, nel suo impulso naturale ad agire e conoscere. 

Se è posto in un ambiente adatto, scientificamente organizzato e preparato, ogni bambino, seguendo il proprio disegno interiore di sviluppo e i suoi istinti-guida, accende naturalmente il proprio interesse ad apprendere, a lavorare, a costruire, a portare a termine le attività iniziate, a sperimentare le proprie forze, a misurarle e controllarle.

A questo principio l’adulto deve ispirare la sua azione e in particolare i due suoi compiti fondamentali:

• saper costruire un ambiente suscitatore degli interessi che via via si manifestano e maturano nel bambino;

• evitare, con interventi inopportuni, un ruolo di disturbo allo svolgimento del lavoro, pratico e psichico, a cui ciascun bambino va dedicandosi.

La scuola Montessori per l’Adolescenza

La proposta pedagogica montessoriana è estremamente dettagliata nella fascia d’età 0–6 (primo piano dello sviluppo) e 6–11 (secondo piano dello sviluppo). 

Per quanto riguarda l’adolescenza abbiamo da Montessori delle importanti indicazioni generali e una prima proposta concreta (chiamata Erdkinderplan).

Le indicazioni generali possono essere riassunte in tre punti fondamentali.

- Trattare l’adolescente come un bambino è «contro natura». La scuola per l’adolescente non può essere progettata come una continuazione della primaria.

- L’adolescente è un «neonato sociale». In quanto tale ha bisogno di un ambiente accogliente e sano per crescere.

- Normalmente la scuola lo tratta come un parassita. Dovrebbe invece aiutarlo a sentirsi parte della società.